In questi giorni sto preparando il piccolo discorso che dovrò tenere all’interno del seminario sulla mobilità sostenibile. Leggendo le varie norme e dando uno sguardo ai regolamenti per i PEBA e i PUMS mi sono reso conto che qui al sud (ma in generale in quasi tutta la totalità dell’Italia) ci sarebbe un lavoro immenso da fare. Lavoro che sarebbe dovuto iniziare quasi 30 anni fa, leggi alla mano e successive modifiche ed integrazioni ( Legge 41/86 commi 20, 21 e 22 per esempio). Perchè non è stato fatto nulla di tutto quello che è stato legiferato? Perchè noi cittadini abbiamo dovuto pagare due volte per le inadempienze dello Stato che prima legifera, pagando studi e realizzazione di programmi, e poi non agisce lasciando tutto al caso o al remoto cassetto del Ministero di turno? Queste inadempimenti noi cittadini li abbiamo pagati due volte: la prima quando lo Stato ha speso soldi nostri per legiferare, la seconda (sarebbe più corretto dire le seconde) ogni qualvolta abbiamo delle difficoltà a spostarci all’interno di un centro urbano, ogni qualvolta ci sopprimono il treno o l’autobus perchè non ci sono i soldi per la manutenzione dei mezzi, ogni qualvolta restiamo bloccati nel traffico, tutte le volte che non riusciamo a percorrere il marciapiede con la nostra carrozzella perchè non è a norma di legge.
Mi chiedo come fa lo Stato italiano ad essere in Europa, nella Comunità Europea!? Come facciamo se Stati come l’Estonia, che appena 10 anni fa è entrata nella UE, sono anni luce avanti a noi?!
Noi italiani paghiamo le tasse, parte di questa tasse vengono riversate nelle casse della Comunità Europea che le ridistribuisce a tutti gli Stati Membri sotto forma di fondi pubblici per le più svariate attività; l’Italia non è in grado nemmeno di riprendersi quei nostri soldi per realizzare attività su cui ha già legiferato (spendendo soldi nostri). Davvero ci meravigliamo delle multe che l’UE ci infligge, delle centinaia di procedure di infrazione che sono aperte nei nostri confronti? Davvero crediamo che il colpevole dei mali italiani sia l’Europa? Non è che stiamo esercitando l’ italico scaricabarile per sollevarci moralmente dalla responsabilità di esserci girati dall’altra parte da 40 anni a questa parte?
Chissà se troverò mai risposta a queste domande!
Alla classe dirigente italiana manca una visione strategica e di lungo periodo, manca lungimiranza, almeno finchè si parla di aspetti che riguardano la collettività e non gli interessi personali.