Leggo in queste ore con un po' di rammarico le polemiche che stanno nascendo sull'inizio dei lavori di restyling della pista ciclabile di Napoli. La ciclabile del lungomare è nata insieme alla pedonalizzazione di via Partenope nel 2012, non senza polemiche. Ricordo ancora le proteste ed i sit-in di quel periodo, i commercianti dell'area, associazioni di cittadini e politica si riunirono per fare pressioni e ripristinare l'allora status quo.
Chi come me si occupa di mobilità sostenibile non può non guardare all'utilità di quello che fu forse il primo atto di un progetto che pian piano, e con le "dovute" lungaggini burocratiche tipiche purtroppo delle nostre latitudini, sta portando Napoli a diventare una città più sostenibile e vivibile almeno per quanto riguarda la mobilità. In questi anni sono terminati i cantieri di alcune stazioni della metro, altre sono in procinto di terminare, sicuramente c'è ancora molto da fare per ottimizzare il "sistema metropolitana" ma si è sulla buona strada,ad esempio è stato spostato a San Giovanni a Teduccio il terminale della Linea 2 per facilitare a studenti, lavoratori e ricercatori la fruizione del nuovo polo universitario (in cui tra l'altro molto probabilmente Apple si insedierà a breve).
Tornando alla pedonalizzazione di via Partenope ed alla ciclabile del lungomare, è sotto gli occhi di tutti il grande salto in avanti che ha fatto l'economia locale in quelle aree. Per via Partenope si è passati dal passeggiare o mangiare una pizza tra le auto ad un flusso costante di residenti e turisti che in ogni giorno della settimana invade l'area, i ristoratori hanno avuto la possibilità di occupare quasi metà carreggiata stradale con tavoli e gazebo, son nati servizi di rent bike ed è stato possibile avere un servizio di Bike Sharing efficiente almeno fino a che non è terminata la sperimentazione (mi auguro che presto torni attivo e si risolvano le lungaggini burocratiche che lo tengono al palo!).
C'è chi si lamenta del fatto che la ciclabile e la pedonalizzazione di via Partenope hanno fatto aumentare gli ingorghi. Dico solo che ho iniziato ad usare l'autobus per andare all'università per scommessa proprio poco dopo la realizzazione di questi interventi; volevo vedere se qualcosa era cambiato o se l'unica alternativa per arrivare a Piazzale Tecchio era sempre la metro. Ebbene da allora il 151 è stato il mio unico mezzo di trasporto. Potevo arrivare in orario all'università e contemporaneamente fare quel piccolo viaggio non in un tunnel a 50 metri sottoterra ma in superficie, all'aria aperta e per un bel tratto anche affianco al mare(e passatemi il cliché!).
In tempo di elezioni si torna a parlare di pedonalizzazione e ciclabile ma solo allo scopo di abolirle; i politicanti fanno leva sulla pancia delle persone che probabilmente preferivano restare imbottigliate nel traffico dell'ora di punta a via Partenope con il Castel dell'Ovo a destra ed il Royal Continental (semivuoto tutto l'anno insieme agli altri alberghi!) a sinistra. C'è chi addirittura dice che la ciclabile è inutilizzata! Ci vuole coraggio ad affermare una cosa simile, ma la prossima settimana spero di smentire i detrattori della ciclabile mostrando un po' di dati sui flussi di ciclisti a Napoli ed in particolare sulla ciclabile elaborati a partire dai dati dall'ECC 2015.
In chiusura, i politicanti che vogliono riaprire le aree pedonalizzate a Napoli hanno provato a chiedere, ad esempio, a Gino Sorbillo se è d'accordo? Oppure agli altri ristoratori e commercianti delle aree interessate? Non penso che dopo aver investito così tanto nelle loro attività, proprio perchè gli interventi di cui sopra glielo hanno permesso, siamo contenti di rivedere auto in doppia fila, ingorghi, auto sui marciapiedi, assenza di turisti ed inversione in negativo dei loro guadagni.