Volevo dare un senso al sudare da fermo di questa domenica(siamo solo a metà giugno e già le temperature sono sopra i 30 gradi in quasi tutta Italia!) così ho deciso di fare un giro in bici per trovare un po' di sollievo da questi 29° alle 18:00 del 15 giugno con il 60% di umidità.
Ho un percorso per le uscite veloci, poco più di 20 km da percorrere in un'ora e che si snoda nella parte di Provincia di Napoli più prossima al Capoluogo di Regione.
Questo percorso mi porta ad attraversare aree urbanizzate più o meno intensamente e qualche campagna. Come ho scritto all'inizio, il giro voleva essere una fuga dal caldo a modo mio.
Nell'oretta ho potuto "capire" quando entravo in aree urbanizzate non solo con gli occhi ma anche con la sensazione di sentire più o meno caldo. C'era infatti una barriera invisibile agli occhi, in prossimità delle aree urbanizzate, che era un chiaro indicatore: l'aria calda!
In aree non urbanizzate pedalavo attraversavo aria piacevolmente fresca, mentre nelle aree urbanizzate quella stessa aria mi faceva sentire come se avessi un phon rivolto verso di me. Il passaggio di zona lo percepivo nettamente.
Sentivo proprio il calore provenire da terra, da quell'asfalto spesso nero o da quei basoli in pietra lavica tipiche delle aree in cui vivo. Ogni tanto qualche sparuta fila di alberi mi faceva attraversare di nuovo bolle di aria fresca ed a ogni pedalata non potevo non pensare a tutti quegli approcci allo sviluppo urbano di cui si parla da decenni ma che non vengono messi in atto. Ad esempio le Nature Based Solutions e possibili analisi del territorio finalizzate ad individuare le aree di prioritario intervento.
Ma se dal punto di vista tecnico abbiamo gli approcci scientifici per individuare le aree di prioritario intervento e quindi agire con soluzioni sull'impianto urbano ad hoc, dal punto di vista economico come siamo messi?
Ho la sensazione che non abbiamo una visione olistica che metta insieme gli approcci tecnici con i necessari ed indispensabili supporti economici e culturali. Per cambiare radicalmente la vivibilità delle aree urbane, oltre ad un approccio culturale diverso da parte di chi stila progetti di urbanizzazione, a qualunque livello, è indispensabile il giusto e cospicuo supporto economico che sia sotto forma di fondi pubblici o di project financing. Il cambiamento climatico è qui, ma noi non siamo ancora pronti.