E’ questione di cultura. Questa affermazione la sento spesso ultimamente a chiosa dei più disparati discorsi che riguardano il sud Italia contrapposto al resto del nostro Paese, al nord Europa o ad altre parti del mondo. Questa affermazione sta diventando una sorta di mantra recitato per autoconvincerci del fatto che la cultura sia un fatto genetico; ci si nasce in un certo modo a certe latitudini! Ma non è così! Il mito della caverna di Platone ne è una prova. La maggior parte di noi può benissimamente essere associata al prigioniero immobilizzato, pochi sono quelli che riescono ad uscire fuori dalla caverna.
Il cambiamento è un processo lungo, i cambiamenti culturali soprattutto. Probabilmente se iniziassimo oggi a cambiare le nostre abitudini forse ne avrebbero giovamento i nostri figli, se non i nostri nipoti, proprio perchè i cambiamenti culturali sono processi lunghi, lunghissimi!
Non ci sono geni o malattie trasmesse al concepimento che fanno si che chi nasce nel sud di questo Paese non possa ambire a vivere in un sistema sociale, politico e culturale che gli dia dignità. Guardiamo con ammirazione, invidia, chi abita nella cosiddetta “altra Italia” ma ci ostiniamo a non voler cambiare. Il cambiamento culturale costa sacrifici ma non i sacrifici che ci impongono i governanti di turno, il cambiamento culturale comporta il cambiamento delle nostre abitudini, del nostro stile di vita, del modo di pensare e vedere le cose.